IOL. Ignobilia oppida Lucanorum. Insediamenti anonimi dei Lucani

Sezione: Antichità
Responsabili: Olivier de Cazanove, professore, Université Paris 1, Panthéon-Sorbonne ; Stéphane Bourdin, professore, Université de Lyon 2

Civita di Tricarico. Il tempio dell’acropoli sovrapposto a una casa anteriore (T. Terrasse)

Presentazione

Nell’attuale Basilicata, corrispondente a una parte dell’antica Lucania, due siti d’altura italici fortificati, distanti tra loro una dozzina di chilometri, sono scavati in parallelo. Quello di Serra del Cedro compare in epoca arcaica. Nel IV secolo a.C., un abitato denso si sovrappone alle tombe della fase precedente, con sepolture a inumazione rannicchiata. Nel 2016 è stata scoperta un’ampia casa con vestibolo trasversale (pastas), aperta sull’esterno tramite una soglia provvista di colonna dorica.

Civita di Tricarico, il più vasto degli agglomerati lucani noti (47 ettari), è stata oggetto di un primo programma di scavi dell’École Française de Rome dal 1988 al 2005. Due volumi riguardanti la “città bassa” con i suoi quartieri residenziali, la cinta e le attività artigianali sono già stati pubblicati − nel 2008 e nel 2014 − nella collezione dell’EFR. Attualmente l’indagine si concentra invece sull’acropoli del sito, che continua a essere occupato fino al I secolo a.C. Un tempio di tipo etrusco-italico su podio ha ricoperto una lunga casa a pastas, non lontano da una domus a pianta canonica.

Il programma Ignobilia Oppida Lucanorum prevede anche prospezioni a terra e geofisiche, nonché uno studio architettonico dell’importante santuario della dea Mefitis a Rossano di Vaglio, distante una ventina di chilometri. Obiettivo del progetto è comprendere l’organizzazione territoriale di questo distretto situato nel cuore dell’entroterra lucano, con la sua rete di agglomerati fortificati, luoghi di culto e siti minori.