Dalla ceramica alla storia economica. Il caso di Palermo islamica
Viva Sacco
Negli ultimi anni lo studio della Sicilia islamica, per lungo tempo affidato esclusivamente all’analisi delle fonti scritte, ha beneficiato di numerosi nuovi risultati archeologici, i quali hanno permesso di accedere a nuovi tipi di informazioni utili a gettare luce su alcuni aspetti della storia sociale ed economica dell’isola. Allo stesso tempo si è reso necessario distinguere la cultura materiale tipica dell’età islamica da quella della successiva epoca normanna, a lungo considerate un tutt’uno. Questo nuovo approccio allo studio della Sicilia islamica ha fatto emergere in maniera più evidente il ruolo chiave che Palermo ebbe nelle dinamiche politiche, economiche e sociali del Mediterraneo centrale.
Il presente lavoro si inserisce in questa nuova fase degli studi concentrandosi sulla capitale siciliana, osservata attraverso il filtro delle sue produzioni fittili destinate sia al mercato locale sia al più ampio mercato mediterraneo, oltre che delle importazioni ceramiche. Per la prima volta vengono messi a sistema oltre 40.000 frammenti provenienti da contesti archeologici di diversi siti palermitani ed extra-urbani al fine di proporre un utile strumento di lavoro per lo studio dei depositi stratigrafici. Inoltre, questo lavoro classificatorio permette anche e soprattutto di mostrare il contributo che la fonte archeologica, ed in particolare la ceramica, può offrire nella ricostruzione della storia economica di un periodo e di un’area geografica a lungo considerati avvolti nell’oscurità.
Dottore in archeologia e storia dell’arte islamica presso l’Université Paris-Sorbonne e l’Università di Messina, ancienne membre de l’École française de Rome, Viva Sacco è una archeologa e ceramologa specialista nello studio delle produzioni ceramiche circolanti in Sicilia e Ifrīqiya tra IX e XII secolo.
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Bibliothèque des Écoles françaises d’Athènes et de Rome n° 415 |