In mostra a Francoforte, la riscostruzione 3D della Coenatio Rotunda di Roma

Una ricostruzione a cura dell'École française de Rome e del Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab di Sapienza Università di Roma

Coenatio Rotunda: una entusiasmante collaborazione per ridar vita a uno straordinario complesso monumentale

Dall’8 marzo al 10 settembre 2023 la Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte ospiterà la mostra Maschinenraum der Götter (“Sala macchine degli Dei”), incentrata sul legame tra arte e tecnologia: 97 reperti provenienti da collezioni di musei internazionali come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Metropolitan Museum of Art di New York, i Musei Capitolini di Roma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e la Liebieghaus Skulpturensammlung stessa, mostreranno lo stretto rapporto esistente tra scienza e rappresentazione artistica, tra miti e visioni, innovazioni e capolavori.

In questa cornice d’eccezione, trova spazio il frutto di una sinergia tra l'École Française de Rome e il Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab di Sapienza Università di Roma, in particolare di Archeo&Arte3D Lab: la ricostruzione in scala 1:80 della Coenatio Rotunda, la sala da pranzo rotante che Nerone immaginò sul Palatino per la sua Domus Aurea. La particolarità di questa costruzione consisteva in un pavimento girevole, che garantiva una visione completa degli edifici del sacro colle di Roma e della vallata dove, al posto del più tardo Colosseo, si trovava invece uno splendido lago incorniciato dai portici della fastosa residenza neroniana.

Sotto la supervisione della responsabile scientifica dello scavo che ha riportato alla luce la Coenatio, Françoise Villedieu, e con il coordinamento di Saverio Giulio Malatesta, project manager di Archeo&Arte3D Lab, e Paolo Rosati, ricercatore del Dipartimento SARAS, il gruppo di lavoro, costituito inoltre da Michele Camicioli, Gianmarco Maisano e Ubaldo Betocchi, ha rimodellato quanto già ipotizzato dall’architetto Nathalie André integrandovi la ricostruzione del  meccanismo di funzionamento del pavimento studiato da Matthieu Gabay. A tal fine, è stato condotto un rigoroso studio sulle tecnologie a disposizione dell’epoca, sulle problematiche che la movimentazione di una pavimentazione rotante comportava, sulle possibili soluzioni ingegneristiche e idrauliche che la sfida tecnica, allora come oggi, richiedeva. In uno stimolante e continuo confronto tra archeologia e ingegneria, si è messo a punto un modello stampato in 3D, con qualche compromesso dettato dalla scala del modello e dalla finalità comunicativa dell’operazione: si è per questo resa più evidente la rotazione del pavimento e l’insieme degli ingranaggi, rispettando il più possibile l’aderenza alla realtà storico-archeologica e le necessità cui la sala, nella sua forma reale, doveva rispondere.

Il lavoro di ricostruzione e stampa 3D ha costituito un’entusiasmante momento di ricerca e applicazione scientifica, primo passo per future collaborazioni tra due istituti di ricerca dediti all’indagine e alla valorizzazione storica e archeologica.

Per saperne di più sull'Archeo&Arte3D Lab: archeo3d.uniroma1.it

Categorie : Valorisation de la recherche Exposition Archéologie Presse
Pubblicato il 27/04/2023 - Ultimo aggiornamento il 08/09/2023
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