Archeologia e cooperazione culturale: l’École française de Rome ha ricevuto il premio “Paestum Mario Napoli” 2023

Nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum

La direttrice dell'EFR, Brigitte Marin, ha ritirato il premio della BMTA, per i 150 anni di ricerca archeologica e valorizzazione del patrimonio culturale nel Mediterraneo.

Roma, 6 novembre 2023 - L’École française de Rome ha ricevuto il premio “Paestum Mario Napoli” 2023 per i suoi 150 anni di impegno dedicato agli studi archeologici nel segno della ricerca, della formazione e delle missioni, fondamenta necessarie per la valorizzazione del patrimonio e la cooperazione culturale nel Mediterraneo.

Il premio è stato consegnato a Brigitte Marin, Direttrice dell’EFR, durante la conferenza “#UNITE4HERITAGE: archeologia e cooperazione culturale dal 2015 ad oggi”, organizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in presenza della ministra degli Affari Culturali della Tunisia, Hayet Guettat Guermazi, e del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli,

La direttrice dell'École, Brigitte Marin, ha ricevuto il premio da parte di Ugo Picarelli, fondatore e direttore della BMTA, e di Mounir Bouchenaki, presidente onorario della BMTA, già vice direttore generale UNESCO per la Cultura e ex-membro scientifico dell'EFR.

Il riconoscimento della BMTA testimonia la forte collaborazione con le istituzioni, le università e i centri di ricerca dell'area del Mediterraneo. L'École française de Rome si conferma essere il punto di riferimento culturale d'eccellenza sviluppando il proprio ruolo nel panorama nazionale e internazionale con i partner in Italia e nel Mediterraneo.

Tra i vincitori del premio "Paestum Mario Napoli" 2023, l'École è accanto ad altre importanti istituzioni, quali il Parco Archeologico del Colosseo e il Parco Archeologico di Pompei.

 

L'EFR premiata per i suoi 150 anni di ricerca e valorizzazione culturale nel Mediterraneo

"Quando si stabilisce a palazzo Farnese a Roma, 150 anni fa, - ha spiegato Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome nel ritirare il Premio - l’École è una piccola struttura di ricerca e di formazione della ricerca, che ha grande difficoltà a effettuare scavi archeologici in Italia dal momento che, all’epoca, il giovane Stato italiano non concedeva permessi di scavo alle équipe straniere. Si scava però in altre parti del Mediterraneo, e in particolare nel Maghreb. È da lì che ha origine il filone di studio delle antichità africane che continua tuttora come un particolare campo di ricerca dell’École. In Italia, l’École intraprende degli scavi su terreni privati, come ad esempio i terreni dei Torlonia a Vulci. Da lì nasce il filone dell’etruscologia all’École, che prosegue tutt'oggi. Dopo la Seconda guerra mondiale, con la concessione dei permessi di scavo in Italia, iniziano i grandi scavi dell’École: Bolsena e Megara Hyblaea, che per decenni saranno campi di scoperte e di pubblicazioni molto importanti. Negli anni, si sono poi diversificate le attività di scavo e l’École è ormai impegnata in campagne di scavo in diverse parti d’Italia, nel Maghreb, dove le relazioni sono continuate, ma anche nei paesi dei Balcani, dove ha istaurato varie collaborazioni con la Croazia e con l’Albania. Siamo molto felici di poter operare in questa vasta area del Mediterraneo nel campo dell’archeologia."
 

La video intervista della direttrice dell'EFR, Brigitte Marin

 

 

 

 

Categorie : EFR 150 ans Valorisation de la recherche Archéologie Presse
Pubblicato il 06/11/2023 - Ultimo aggiornamento il 24/11/2023
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