Jean-Marie Martin (1938-2021)

Comunicato
Roma, 15 gennaio 2021

Abbiamo appreso con grande tristezza la scomparsa avvenuta ieri presso la sua casa parigina di Jean-Marie Martin, una delle figure più conosciute e rappresentative dell’École, e anche una delle più care a generazioni di ricercatori e ricercatrici che hanno frequentato e animato la nostra istituzione.

Nato nel 1938, docente e dottore in storia, operò a Tunisi, a Tours, alla Sorbonne, prima di entrare al CNRS, dove ricoprì l’incarico di direttore di ricerca presso l’UMR 8167, Orient & Méditerranée, e alla fine della sua carriera si era messo a disposizione dell’École. Da allora, passava le stagioni più calde dell’anno a Roma e, durante i suoi mesi in questa città, frequentava quasi quotidianamente la biblioteca dell’École.

Jean-Marie Martin è stato uno dei più grandi specialisti di storia dell’Italia meridionale nel Medioevo, di cui ha decifrato praticamente ogni aspetto. È arduo evocare brevemente la sua produzione storiografica: la sua impressionante bibliografia conta più di 400 titoli, redatti dalla giovinezza a oggi. Avendo mantenuto un’intensa attività di ricerca fino alla fine della sua vita, un buon numero di libri è ancora in stampa, a cominciare da una serie di volumi che pubblicherà l’École con il Centro europeo di studi normanni, nei mesi e negli anni a venire, nella collezione «Sources et documents» (Le pergamene del monastero di Santa Sofia di Benevento, éd. Errico Cuozzo, Laura Esposito et Jean-Marie Martin, vol. 1, 762-1067, sous presse).

Tra questi titoli, segnaliamo il suo grande libro su La Pouille du VIe au XIIe siècle, pubblicato nella Collection de l’École française de Rome, nel 1993, e ricordiamo, senza poter entrare nel dettaglio, la quantità di articoli scientifici che ha pubblicato, in francese e italiano; il gran numero di edizioni alle quali ha contribuito ( almeno un accenno ai per i quattro volumi del Registrum Petri Diaconi, pubblicato dall’ l’École e dall'Istituto storico italiano per il Medio Evo nel 2015) ; e le opere collettive importanti da lui dirette o co-dirette, sull’ antroponimia, le zone costiere, le frontiere,  le terme, e così via, con una mansione speciale per i volumi sull’ eredità bizantina, a seguito della coordinazione di un programma di ricerca « L’héritage byzantin en Italie. VIIIe-XIIe siècle» (2008-2011), ricerca che costituisce un importante tappa storiografica. Vogliamo ricordare, sia la sua importanza nella storiografia medievale, ma anche l’affezione e la stima di cui egli godeva, e i contribuiti che gli furono dedicati da Errico Cuozzo, Vincent Déroche, Annick Peters-Custot e Vivien Prigent (Puer Apuliae. Mélanges offerts à Jean-Marie Martin, 2008).

Ma l’eredità di Jean-Marie Martin non riguarda solamente la ricerca accademica, infatti la trasmissione dei saperi gli stava particolarmente a cuore: pensiamo ai suoi Italies normandes. XIe-XIIe siècles, pubblicati da Hachette in «La Vie Quotidienne», nel 1994 e che molti studenti hanno consultato; pensiamo, semplicemente alla sua disponibilità e alla sua generosità ammirabile, in biblioteca o durante i seminari e i colloqui, al suo impegno costante nello scambio dei saperi e nell’accompagnamento delle giovani generazioni. Testimonianza del suo impegno è un’iniziativa alla quale l’École si era associata e, sperandolo, si assocerà nuovamente nel 2021: l’atelier dottorale Mondes méditerranéens et Italie méridionale au Moyen Âge, organizzato ogni anno, a giugno, presso l’università degli studi di Salerno, di cui era una pietra miliare. 

Del resto, questo atelier, è lontano dall’essere la sola iniziativa scientifica attuale nella quale Jean-Marie Martin era impegnato: evochiamo almeno il progetto «MECA. Medieval European Cartularies», iscritto nella programmazione quinquennale dell’École (2017-2021), e di cui era uno dei responsabili (con Paul Bertrand, François Bougard, e per la coordinazione dell’equipe italiana, Cristina Carbonetti).

Queste opere, questa eredità e questi progetti, rimarranno dopo di lui, ma la perdita del sapiente e dell’uomo lascia un vuoto immenso. Rivolgiamo a sua moglie e ai suoi cari le nostre più sincere condoglianze.

 

Categorie : Les personnes L'EFR Presse
Pubblicato il 15/01/2021 - Ultimo aggiornamento il 18/01/2021
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