Georges Vallet, direttore dal 1970 al 1983, volle che le celebrazioni del centenario dell'École française de Rome includessero l'inaugurazione della nuova sede di Piazza Navona, anche se nel dicembre 1975, quando si commemorò il decreto del 20 novembre 1875 che istituiva l'École come “missione permanente in Italia” (trasferita pochi giorni dopo a Palazzo Farnese), la sua sistemazione era ancora provvisoria.
Così, per il centocinquantesimo anniversario del 2025, di cui potete leggere gli aggiornamenti online, abbiamo voluto celebrare il cinquantesimo anniversario di questo “annexe”, destinato a svolgere un ruolo importante nella vita scientifica dell'École.
Entrò effettivamente in funzione nella primavera del 1976, dopo il completamento di importanti lavori, dieci anni dopo l’acquisto dell’edificio da parte del Ministero francese dell'Istruzione sotto la direzione di Pierre Boyancé nel 1966. Questi nuovi locali permisero di organizzare incontri scientifici su scala più ampia, di allestire mostre e di rafforzare i servizi di supporto alla ricerca. Soprattutto, diedero pieno significato a una nuova disposizione, stabilita dal decreto del 6 febbraio 1974: l'accoglienza dei borsisti, che poterono così beneficiare di eccellenti condizioni di alloggio nelle quattordici stanze di cui disponeva inizialmente l'edificio. L'École, aperta ai borsisti e agli studiosi in visita che venivano a Roma per le loro ricerche, si trasformò e la sua influenza si rafforzò.

Come annunciò all'epoca Georges Vallet, l'opportunità così offerta “di accogliere studiosi stranieri o francesi per un periodo specifico [...] costituirà un grande contributo non solo per l'École, ma anche per la comunità scientifica internazionale”.

Trent'anni dopo, una ristrutturazione completa si rendeva indispensabile e un nuovo grande progetto ha ridisegnato completamente l'edificio tra il 2006 e il 2008 sotto la direzione di Michel Gras. Dalla riapertura nel 2009, l'aumento della capacità ricettiva, l'ammodernamento delle sale conferenze e seminari e degli uffici amministrativi e scientifici hanno sostenuto la politica di accoglienza della scuola e l'ampliamento della sua portata internazionale. Questi lavori hanno anche offerto l'opportunità di studiare i resti dello stadio di Domiziano visibili nei sotterranei e di avviare un programma scientifico collettivo, sostenuto dall'Agence nationale de la recherche, sulla storia architettonica e sociale di Piazza Navona dall'antichità.

In occasione dei centocinquant'anni dell'École e del cinquantesimo anniversario dell'inaugurazione della sede di Piazza Navona, questi sotterranei archeologici, regolarmente aperti al pubblico, hanno ripreso vita grazie alla collaborazione del Centre interdisciplinaire de réalité virtuelle dell’Université de Caen Normandie.
Poiché la mostra della collezione di antichità dell'École, aperta dalla primavera del 2024 nella galleria al piano terra, si concluderà a metà maggio, abbiamo pensato di inserire questa celebrazione nel più ampio programma della Notte europea dei musei.
Per due giorni, il 16 e il 17 maggio, potrete visitare queste mostre, partecipare a un incontro sul tema “Archeologia e patrimonio nell'era della realtà virtuale”, conoscere la storia dell'edificio, dell'École e delle sue pubblicazioni, e godere di un'atmosfera di festa che unisce arte, musica e conoscenza.

Vi invitiamo a scoprire il programma e vi aspettiamo al 62 di Piazza Navona!

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