Dopo la firma dell'accordo quadro di collaborazione con il Centre national de la recherche scientifique (CNRS) lo scorso dicembre, siamo stati lieti di accogliere a Napoli prima, presso il Centre Jean Bérard, e poi a Roma, la direzione dell'Istituto di scienze umane e sociali del CNRS, in visita per sviluppare le sue relazioni di partenariato in Italia. L'accordo di collaborazione che lega da molti anni il CNRS e l'EFR viene regolarmente rinnovato, fornendo un quadro per scambi duraturi e in continua espansione. La co-tutela del Centre Jean Bérard, creato nel 1966 e divenuto nel 1999 un’unità mista di ricerca CNRS-EFR, costituisce il centro di questa partnership di lunga data e svolge un ruolo fondamentale nel mantenere un dialogo continuo, approfondito e costruttivo tra l'ente di ricerca e l’École, che va oltre la gestione condivisa di questa unità di supporto e ricerca. Ogni anno, infatti, il CNRS sostiene numerosi progetti scientifici dell'École, nei quali i ricercatori del CNRS sono particolarmente coinvolti. Si tratta in particolare dei programmi sull’Italia paleolitica, sulla conoscenza del mondo nell’Italia del XVI secolo, e della missione archeologica franco-albanese della valle del Drin per la storia medievale. Il partenariato comprende anche borse di studio assegnate a tre o quattro ricercatori all'anno per soggiorni di alcuni mesi in Italia, cofinanziate dal CNRS e dall'EFR (Soutien à la mobilité internationale). Inoltre, un membro scientifico che lascia l’EFR alla fine del suo terzo anno viene selezionato per essere assunto per un anno al CNRS sulla base di un progetto che gli consente di continuare la sua ricerca, in Italia, all'interno dell’École. Le conversazioni avute durante questa visita hanno permesso di immaginare nuove possibilità per arricchire ulteriormente queste collaborazioni in futuro e per lavorare insieme alla formazione dei ricercatori e alla diffusione dell'informazione scientifica.

Per fornire alle comunità di ricerca un ambiente scientifico e una strumentazione di alta qualità, l'EFR sta acquisendo nuove attrezzature, come lo spettrometro XRF portatile appena acquistato. Questa tecnologia utilizza la fluorescenza a raggi X per analizzare la composizione elementare dei materiali. Ergonomico e veloce nelle analisi, questo nuovo dispositivo può essere utilizzato sia nel laboratorio di archeologia di piazza Navona, dove a fine marzo si è tenuto un primo corso di formazione specifico, sia in situ, sui cantieri di scavo, nelle biblioteche o nei musei, per lavorare direttamente sui materiali da analizzare.

Nell'ambito della formazione dottorale, sono in preparazione diversi workshop: sono online i bandi di concorso sull’archeologia spaziale, sui movimenti religiosi nel mondo mediterraneo medievale e sulle scienze sociali alla prova degli animali. Sette dottorandi stanno attualmente svolgendo le loro ricerche nell'ambito di un contratto di partenariato tra l’École e un'università francese. Oltre alle disposizioni specifiche di Aix-Marseille Université e di Paris I Panthéon-Sorbonne, le domande per i contratti di dottorato assegnati nell'ambito del Réseau des Écoles françaises à l'étranger sono aperte fino al 5 maggio.

Infine, è stato appena completato il restauro integrale delle decorazioni pittoriche scoperte durante i lavori di restauro sotto la tappezzaria nell'ex ufficio del direttore dell'École. Una nuova sala si aggiunge così alla decina di ambienti decorati sotto la direzione dell'architetto Antonio Cipolla tra il 1861 e il 1863 per l'arrivo a Palazzo Farnese della corte dei Borbone di Napoli in esilio. Nel solco di una lunga tradizione, l'École prosegue l'instancabile opera di allestimento, restauro e documentazione storica degli spazi occupati al secondo piano di Palazzo Farnese dal suo insediamento nel 1875.