Il mese di settembre si è concluso con una successione di manifestazioni che testimoniano la presenza dell’École ben la di là del mondo accademico. Così, domenica 26 settembre, per il 4° anno consecutivo, le Giornate Europee del Patrimonio hanno permesso, al fianco dell’Ambasciata di Francia in Italia, di far scoprire ad un pubblico di curiosi, al 2° piano di palazzo Farnese, le ricchezze della biblioteca: un’occasione che i membri scientifici presenti hanno colto per far conoscere ai visitatori la storia della nostra istituzione e l’attualità della ricerca. La giornata si è chiusa con una visita guidata del palazzo per i direttori e i direttori degli studi delle Écoles françaises à l’étranger, accompagnati da altri partecipanti, arrivati a Roma per il seminario annuale del ResEFE del 28 e 29 settembre.
 

Mostra Les Écoles françaises à l'étranger et les musées : collaborations et recherches partagées
Roma, galleria dell'EFR, 2021 © arch. EFR

Consacrate quest’anno ai partenariati e alle realizzazioni comuni delle Écoles françaises à l’étranger con i musei, queste due giornate di scambi sono state particolarmente ricche. Hanno rivelato l’estensione delle collaborazioni passate e presenti che, lungi dal limitarsi a delle consulenze, intraprendono un lavoro continuo di terreno nei e con i musei, come testimoniano i nostri colleghi del Louvre, del Mucem, del Muséum d’histoire naturelle, del Museo Nazionale Romano, del Centro di Seoul ed altri ancora. Anche il posto dei musei nei percorsi professionali dei membri scientifici o artistici delle Écoles è stato oggetto di particolare attenzione e queste riflessioni sfoceranno sicuramente in nuove azioni di sensibilizzazione e di formazione in partenariato. Ringrazio calorosamente i colleghi di palazzo Altemps (Museo Nazionale Romano), della Villa Farnesina (Accademia Nazionale dei Lincei) e di Villa Medici per la generosità della loro accoglienza, che ha permesso di proseguire gli scambi in delle cornici eccezionali. Invito inoltre i nostri lettori a scoprire, nella galleria dell’École a piazza Navona, la mostra documentaria che ripercorre, attraverso dei documentari, dei video e delle presentazioni, le realizzazioni delle Écoles françaises à l’étranger e del Centre Jean Bérard in collaborazione con dei musei, nazionali o locali. Un invito al viaggio archeologico, storico e artistico, dalla Grecia alla Cambogia, dalla Spagna alla Croazia, dall’Italia all’Egitto, aperto fino al 6 novembre.

Tra questi film, si scroprirà il breve video realizzato in questi giorni per presentare al pubblico la ripresa dello studio della collezione di antichità dell’École, accompagnata da un progetto di restauro e di mostra. L’associazione degli amici dell’École française de Rome, con il sostegno della Fondation pour la sauvegarde de l’art français, ha lanciato una campagna di finanziamento partecipativo, grazie alla quale speriamo di concretizzare questo progetto che mira a rendere la collezione accessibile ai ricercatori, attraverso un catalogo completo, ma anche ad esporla, sia fisicamente nelle sale della biblioteca e nei saloni dell’École, sia virtualmente, grazie a dei modelli 3D ed un database online. Questa iniziativa rientra nel contesto del grande cantiere di restauro di palazzo Farnese, un’occasione che ci invita a rivisitare la storia ed il patrimonio dell’École nella prospettiva del prossimo centocinquantenario. Sono inoltre felice di annunciare, in questo mese, l’apertura del carnet di ricerca “Farnèse 150. Aperto per lavori. Il palazzo Farnese, dal patrimonio al cantiere di restauro (2021-2025)”, vero e proprio forum di discussione per gli attori di questo impressionante cantiere, come per coloro che hanno trovato in questo monumento una fonte d’ispirazione o che gli hanno dedicato degli studi sempre arricchiti e rinnovati.

I lavori di restauro in corso non costituiscono un ostacolo all’accoglienza dei ricercatori all’École e nella sua biblioteca. Pertanto troverete in questa newsletter diversi bandi (boursisti, ricercatori residenti, sostegno alla mobilità internazionale del CNRS, atelier di avvio alla ricerca e atelier Volterra d’introduzione alle fonti del diritto romano) da diffondere ampiamente verso tutti gli studenti di master e dottorandi così come verso i ricercatori e i docenti universitari. Tra quest’ultimi, l’École accoglie, a partire da questo mese e fino all’estate prossima, Isabelle Poutrin, professoressa di storia moderna all’Université de Reims Champagne-Ardennes, accolta “en délégation” per la coordinazione di un vasto progetto collettivo e internazionale incentrato sulla Rota romana, tribunale civile pontificale e giurisdizione transnazionale dagli anni 1520 alla metà del XIX secolo, progetto che si inserisce all’incrocio di diverse tematiche affrontate dall’École française de Rome: storia e diritto, cittadinanza, comunità, territori, corpus, edizioni delle fonti, informatica umanistica.

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