Il mese di settembre è terminato con il seminario annuale delle Écoles françaises à l’étranger che si è tenuto quest’anno a Madrid, alla Casa de Velázquez. Il tema scelto, “Quando la ricerca in scienze umane e sociali incontra la creazione artistica”, era particolarmente appropriato per una École che si caratterizza per la sua duplice vocazione: sostenere le arti tanto quanto le discipline umanistiche, grazie ad una sezione artistica (Académie de France à Madrid) e una sezione scientifica (École des hautes études hispaniques et ibériques). Al di là di questa peculiarità, le presentazioni e le discussioni hanno evidenziato le molteplici forme di incontro e di dialogo che si sono sviluppate in questi ultimi anni tra artisti e ricercatori nei cinque enti del Réseau. Alcuni programmi di ricerca analizzano dei corpus artistici, altri coinvolgono la pratica delle arti per trasmettere dei saperi e raggiungere un pubblico al di fuori della sfera accademica. Talvolta, queste maglie interdisciplinari si allargano ancora di più per sfociare in sperimentazioni e performances che ampliano il ventaglio delle possibilità, sul fronte dei metodi della ricerca, degli scritti in scienze umane e delle relazioni tra la conoscenza del passato e la creatività contemporanea. Le esperienze e le riflessioni scaturite da questo incontro saranno presto presentate sul blog accademico del réseau des Écoles françaises à l’étranger. Susciteranno, senza dubbio, delle nuove iniziative di collaborazione tra artisti e ricercatori, che le Écoles potranno facilitare grazie alla loro rete di partenariati culturali e la loro apertura all’interdisciplinarità in tutte le sue forme.

Les Écoles françaises à l’étranger si ritroveranno presto a Blois, ai Rendez-vous de l’histoire, per una tavola rotonda moderata da Emmanuel Laurentin il 7 ottobre, nella quale interverrà Reine-Marie Bérard, co-responsabile all’École française de Rome del programma Mégara Hyblaea : ricerche nella zona dell’Arenella. Segnaliamo anche la recente pubblicazione nella Collection dell’École française de Rome del volume collettivo sulle transitions funéraires, scaturito da un programma condotto tra il 2017 e il 2021, che percorre il lungo corso delle relazioni tra “i vivi e i morti”, tema scelto quest’anno per questo festival, luogo di incontro tra gli storici e il grande pubblico.

Nel corso di questo mese, il pubblico sarà al centro dell’attenzione anche in biblioteca. Infatti, dopo la riorganizzazione delle collezioni e l’apertura del nuovo catalogo Farnèse, i servizi per i lettori sono oggetto di una riflessione che si baserà su un sondaggio online degli utenti e su interviste in biblioteca alle quali, spero, sarete numerosi ad apportare il vostro contributo.

Infine, l’École si adopera per sviluppare la ricerca nelle sue aree geografiche di competenza, il più vicino possible alle fonti, sui siti srcheologici, negli archivi e nelle biblioteche locali, o con indagini sul campo. Per questo, l’École rinnova ogni anno i suoi dispositivi di accoglienza, aperti ai ricercatori di tutte le generazioni provenienti da università e da organismi di ricerca francesi e stranieri. I bandi per i chercheurs résidents (2024-2025), nonché quello per il sostegno alla mobilità internazionale in partenariato con l’INSHS del CNRS (2024), sono rispettivamente aperti fino al 9 e al 14 novembre. Coloro che hanno recentemente soggiornato all’École arricchiscono regolarmente il blog accademico À l’École de toute l’Italie con le presentazioni delle loro ricerche in corso.