L’intera équipe dell’École française de Rome ed io desideriamo augurarvi un felice e sereno 2024. Ci auguriamo che sia favorevole a proficue operazioni scientifiche e alla nascita di nuovi progetti, e che porti collaborazioni ambiziose e grandi successi.

Il programma si preannuncia sin da ora ricco e variegato. Da qui alla pausa estiva, l’agenda del primo semestre prevede una quarantina di incontri scientifici tra seminari, giornate di studi e convegni internazionali, a Roma e presso i partners dell’École in Italia, in Francia, in Spagna, nel Regno Unito, in Svizzera e in Germania. Tra le manifestazioni del mese di gennaio, due convegni sono da segnalare: uno sulle arti in Italia sotto il Pontificato di Pio VII, che getterà nuova luce sul periodo della Restaurazione, e il primo di una serie di tre appuntamenti sul cattolicesimo e anticomunismo sotto il Pontificato di Pio XII, un’iniziativa del programma finanziato dall’Agence nationale de la recherche Reconstruire le monde, les sociétés et la personne humaine (1939-1958) : l’apport global des archives vaticanes.

L’inizio dell’anno è stato segnato dall’ottava edizione del workshop sull’archeologia all’École française de Rome e al Centre Jean Bérard. L’11 e il 12 gennaio, il workshop ha riunito i responsabili delle operazioni archeologiche al fine di presentare e discutere l’avanzamento delle ricerche e dei risultati. Inoltre, grazie al confronto con l’insieme dei servizi competenti, facilita il buon funzionamento dei cantieri in tutti i loro aspetti, dalla strumentazione e dalle attrezzature tecniche necessarie fino alla gestione amministrativa e finanziaria, passando per la sicurezza. I progetti per gli archivi archeologici, la visibilità e la valorizzazione dei cantieri sono stati particolarmente dibattuti quest’anno. Approfittando della sua recente stabilizzazione a piazza Navona e della ristrutturazione dei locali, il laboratorio di archeologia si sta trasformando in un vero e proprio luogo di studio e di formazione, offrendo ai ricercatori delle condizioni di lavoro adeguate e attrezzature performanti. È inoltre impegnato nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’École, sia attraverso la mostra Un musée pour l'École che sarà inaugurata a fine maggio prossimo, sia con la ripresa dello studio dei reperti antichi nei sotterranei di Palazzo Farnese, sia con i progetti in corso per arricchire il percorso proposto al pubblico nelle cantine del palazzo di piazza Navona, alla scoperta dello stadio di Domiziano. I progetti archeologici beneficeranno anche della presenza, in delegazione, di Catherine Vanderheyde, docente dell'Università di Strasburgo, nel primo semestre dell'anno, e di Roxane Rocca, docente dell'Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne, accolta per l'anno accademico 2023-2024.  

Fedele alla sua missione di formazione dei giovani ricercatori, l’École organizzerà nel 2024 una quindicina di scuole dottorali, il cui calendario annuale è online, e, come ogni anno, un workshop consacrato agli studenti di master ideato dai membri scientifici che sarà incentrato, a marzo prossimo, sulla lettura critica delle fonti scritte. Diversi bandi per la partecipazione a queste formazioni sono aperti, così come, nel campo delle arti e della teoria delle arti, il bando per le borse di studio Daniel Arasse, assegnate ogni anno a dottorandi e giovani borsisti post-dottorato, in collaborazione con l’Accademia di Francia a Roma. L’École è inoltre felice di ospitare, il 24 e 25 gennaio, la formazione sul paesaggio digitale per il nuovo personale scientifico del Réseau des Écoles françaises à l’étranger, presieduto quest’anno da Nicolas Fiévé, direttore dell’École française d’Extrême-Orient. Per un bilancio delle attività recenti del Réseau, vi invito a leggere l’articolo di Anne-Madeleine Goulet, che ha partecipato all’ultimo seminario delle Écoles, a Madrid, su ricerca e creazione, pubblicato sul blog accademico Découvrir les Écoles françaises à l’étranger autrement.

Un felice anno nuovo a tutte e a tutti!