Véronique Chankowski (Direttrice dell'École françaises d’Athènes), Brigitte Marin (Direttrice dell'École françaises de Rome) e Nancy Berthier (Direttrice della Casa de Velázquez e Presidente del Réseau des Écoles françaises à l'étranger), 1^° aprile 2023.

Il mese di marzo si è concluso con l’incontro 1873-2023, cent-cinquante ans de collaboration entre les Écoles françaises d’Athènes et de Rome. Du passé vers l’avenir, organizzato in occasione dell’anniversario del decreto del 25 marzo 1873. Istaurando un soggiorno di un anno di preparazione a Roma per i membri dell’École française d’Athènes, questo testo posava le prime fondamenta dell’École française de Rome creata il 20 novembre 1875: un’istituzione simile a quella di Atene, ma i cui contorni presentarono sin dai primi tempi dei tratti distintivi, legati alle ricchezze artistiche e documentarie eccezionali dell’Italia, nonché alla società locale e agli ambienti eruditi romani con i quali furono intessute molteplici e dense collaborazioni. Nel corso dell’incontro, che ha riunito le équipe di direzione, numerosi membri scientifici e collboratori delle due Écoles, questo momento fondatore è stato illustrato da studi che alternavano i punti di vista, a volte di Atene, a volte di Roma. Un’attenzione particolare è stata data al contesto politico e culturale, così come alle personalità che, attraverso le loro reti di relazioni, animarono e fecero evolvere queste istutuzioni. Oltre ad approfittare dell’occasione per tornare sulle eredità dalle quali les due Écoles traggono una parte della loro diffusione e della loro originalità, l’incontro era posto sotto il segno dell’attualità del Réseau des Écoles françaises à l’étranger. Tre tavole rotonde hanno fatto il punto sulle complementarità, sulle interazioni e sui contributi reciproci delle due Écoles, fulcri di nuove pratiche di ricerca sul terreno, in Grecia, in Italia e nei Balcani, negli ambiti dell’archeologia, degli scambi culturali e degli studi sul Mediterraneo contemporaneo. Le celebrazioni del centocinquantenario dell’École française de Rome sono quindi state inaugurate in un clima accogliente e amichevole, rivisitando la sua storia alla luce del suo ruolo attuale, per meglio definirne gli orientamenti futuri in coerenza con la sua traiettoria passata e con le trasformazioni del mondo universitario, professionale e culturale nel quale essa opera. Fino al 2025, diverse iniziative scandiranno questo momento commemorativo. Possiamo già annunciare la giornata di studio del 1° dicembre 2023 sulle biblioteche di ricerca all’estero, co-organizzata con la British School at Rome, nell’ambito del progetto di ricerca che l’École ha intrapreso sulla storia della costituzione delle collezioni della propria biblioteca (1873-1958), e, a partire dalla primavera 2024, la collezione di antichità dell’École, in gran parte costituita sotto la direzione di Auguste Geffroy alla fine del XIX secondo, sarà esposta nella Galleria dell’École (piazza Navona, 62).

Ma prima dei prossimi incontri del centocinquantenario, numerose altre attività sono in programma questo mese. In particolare, il ciclo di conferenze d’Edhem Eldem sugli Ottomani ed il passato mediterraneo, aperto a gennaio scorso con la parte “racconti” (podcasts online), riprende questa primavera per una seconda parte consacrata al patrimonio. Speriamo di ritrovarvi numerosi all’Accademia di Francia a Roma il 19 aprile per la sua conferenza sulla preisoria della museologia ottomana (1800-1870), e all’Institut français – Centre Saint-Louis il 2 maggio per quella su come i sudditi ottomani scoprirono l'Alhambra nel XIX secolo.

Nel mese di aprile si preparano anche diversi atelier dottorali legati ai programmi dell’École, i cui bandi sono online, sui saperi in un mondo in espansione nel Cinquecento, l’edizione digitale delle fonti medievali e moderne, o ancora l’archeonumismatica.

Infine, è stato appena pubblicato, in coedizione con l’École française de Rome, Le temps des Italies. XII^e-XIX^e siècle, diretto da J. Boutier, S. Landi e J.-C. Waquet (edizioni Passés Composés): un’esplorazione originale, lungo 34 capitoli, delle diverse Italie che si incontravano nella Penisola prima della sua unificazione. Molti ex-membri dell’École hanno apportato il loro contributo. E poi, se vi trovate a Parigi il 15 aprile, andate ad ascoltare il Concerto madrigalesco di Ercole Bernabei, maestro di cappella di San Luigi dei Francesi e della Cappella Giulia negli anni 1660-1670, sottratto all’oblio grazie alle ricerche intraprese nell’ambito del progetto ERC PerformArt sulle arti dello spettacolo a Roma tra XVII e XVIII secolo.