Dopo un anno di pandemia, che ha messo a dura prova le università e le strutture di ricerca in tutto il mondo, spero che il nuovo anno rischiarirà, pian piano i nostri orizzonti, e che tra qualche tempo potremo ritrovare una vita più serena, ma anche più allegra, varia e aperta sul mondo.

Senza dubbio, le attività dell’École sono state fortemente ostacolate durante l’anno appena trascorso. I programmi di formazione alla ricerca, gli studi sul campo, negli archivi, nelle biblioteche, i musei, i siti archeologici, le collaborazioni internazionali, gli eventi destinati alla diffusione della cultura scientifica sono stati intralciati dalle limitazioni alla mobilità, le chiusure, le regolamentazioni. I lavori dei membri e del resto del personale scientifico dell’École sono stati bloccati, numerosi soggiorni di ricerca nella nostra istituzione sono stati rimandati, come anche alcune manifestazioni, incontri e atelier. La qualità dei dibattiti e degli scambi scientifici in presenza è mancata, e abbiamo affrontato notevoli difficoltà nell’ esercitare i nostri compiti di formazione, di ricerca e di valorizzazione in questo contesto di chiusura dei luoghi del sapere e della cultura, d’isolamento e di tendenza a chiudersi in sé stessi. Tuttavia il bilancio del 2020 è lontano dall’essere scarno, e voglio ringraziare calorosamente tutto il personale, come i collaboratori e i partner dell’École che hanno dato prova di comprensione, spirito d’adattamento e di determinazione nel mantenere tutte le attività che hanno potuto aver luogo nel rispetto delle misure sanitarie. Dall’accoglienza dei borsisti e dei ricercatori residenti, all’accesso alla documentazione dalla biblioteca, dagli incontri in videoconferenza agli atelier dottorali, dalle pubblicazioni alle risorse online, l’anno è stato ricco di nuove iniziative e di risultati di rilievo, come il completamento della riorganizzazione delle collezioni della biblioteca, che ci permetterà di affrontare il 2021 con dei nuovi progetti.

In effetti, l’anno si annuncia travolgente, e grandi attività ci attendono. Innanzitutto il restauro della tettoia e delle facciate laterali di Palazzo Farnese, comincerà presto. A questo, si accompagnerà un programma di manifestazioni culturali e artistiche, organizzate dall’Ambasciata di Francia in Italia in collaborazione con l’École, valorizzando la storia del palazzo e il patrimonio di conoscenze formatosi attorno a questo edificio eccezionale. Inoltre, la biblioteca acquisirà, nel primo semestre, un nuovo sistema informatico di gestione. Infine, l’École definirà nei prossimi mesi i suoi orientamenti strategici e la sua politica scientifica per i prossimi cinque anni. Un bando per progetti di ricerca, aperto fino a fine gennaio, è stato pubblicato a tal fine. Questa politica si fonda su una riflessione coordinata a livello di Réseau des Écoles françaises à l’étranger, destinata a costruire una base comune sulla quale, ogni École potrà basare la sua programmazione, coerentemente con il proprio retaggio, ambiente scientifico e il rinnovo dei propri settori di competenza. Quest’anno, la presidenza di turno del Réseau des Écoles françaises à l’étranger spetta all’École française de Rome.

Altri progetti sono ancora previsti per questo nuovo anno, per esempio in materia di pubblicazioni, con la nascita di una nuova collezione, o di divulgazione con un nuovo ciclo di "Lectures méditerranéennes". Questi saranno presentati in questa lettera durante il corso dell’anno.
Nell’attesa, auguro a tutte e a tutti voi un anno fruttuoso, favorevole a nuovi slanci e ricco di successi in tutti gli ambiti.

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